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giovedì 28 dicembre 2017

RECENSIONE: WULF DORN - IL MIO CUORE CATTIVO


Sinossi:

C’è un vuoto nella memoria di Dorothea. Quella sera voleva uscire a tutti i costi ma i suoi l’avevano costretta a fare la babysitter al fratello minore

mentre loro erano a teatro. Ricorda che lui non ne voleva sapere di dormire e urlava come un pazzo. Ricorda una telefonata che l’aveva sconvolta, ricorda

di aver perso la testa, e poi più niente. Più niente fino agli occhi sbarrati del fratellino, senza più vita. C’è un abisso in quel vuoto di memoria, un

abisso che parole come «arresto cardiaco» non riescono a colmare. Perché la verità è che lei non sa cosa ha fatto in quel vuoto. Ma sa che sarebbe stata

capace di tutto… Solo adesso, dopo mesi di ospedale psichiatrico, di terapie, di psicologi, ha raggiunto faticosamente un equilibrio precario. Ha cambiato

casa, scuola, città: si aggrappa alla speranza di una vita normale. Ma una notte vede in giardino un ragazzo terrorizzato che le chiede aiuto e poi scompare

senza lasciare traccia. E quando, dopo qualche giorno, Dorothea scopre l’identità del ragazzo e viene a sapere che in realtà lui si sarebbe suicidato prima

del loro incontro, le sembra di impazzire di nuovo. I fantasmi del passato si uniscono a quelli del presente precipitandola in un incubo atroce in cui

non capisce di chi si può fidare, e in cui la sua peggiore nemica potrebbe rivelarsi propri lei stessa…

Incalzante, avvincente, il nuovo psicothriller di Wulf Dorn spiazza il lettore lasciandolo con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

 

Commento:

Dorotea, che preferisce essere chiamata Doro, è una diciottenne con una capacità particolare, la sinestesia: per lei ogni persona ha un colore, il bruno ambrato della madre, l’avorio del padre, il tranquillizzante color sabbia per il dottor Nord, lo stabilizzante marrone terra fresca del dottor Fornstner, il rosso per la follia. Rosso follia come quella che ricollega a quattordici mesi prima, quando suo fratello è morto: Doro non ricorda quasi nulla di quella sera, sa solo che i suoi l’avevano obbligata a fargli da baby sitter, che lei avrebbe voluto andare a una festa, e poi sente una voce inquietante che le chiede cos’ha fatto. Ma lei, lei che tutti considerano pazza, non lo sa cos’ha fatto, non lo ricorda. Trasferitasi con la madre in un’altra città, dopo i mesi in ospedale psichiatrico, Doro prova a recuperare l’equilibrio, a riprendere in mano la sua quotidianità, a recuperare il rapporto con la madre e a farsi nuovi amici. Ma qualcosa di strano accade nella nuova casa: in piena notte, nel capanno del suo giardino, Doro trova un ragazzo ferito che le chiede aiuto dicendo di essere inseguito da un demonio. Quando però Doro va a chiedere aiuto il ragazzo scompare: è l’unica ad averlo visto e lo spettro della pazzia la perseguita. Nessuno le crede… ma qualcuno la aiuta nelle ricerche: Julian, il vicino di casa figlio del suo nuovo psichiatra, David, il ragazzo del lido dove va a lavorare, lo stesso dottor Nord… ma man mano che le “visioni” e le scoperte aumentano la credibilità di Doro diminuisce e la sua storia sembra sempre più assurda, sempre più frutto di una mente malata. Ma questo ragazzo esiste davvero o è solo un’allucinazione di Doro? E chi ha maltrattato il cane Nero? E chi c’era nella cantina della vecchia fabbrica? Troppe domande e troppe poche persone a dover trovare le risposte, fino a quando  la sinestesia di Doro e la sua tenacia saranno le sue uniche armi. Un thriller incalzante, inquietante, con un finale imprevedibile. Un altro esercizio di stile del grande Wulf Dorn che non delude mai.

Consigliato a chi ama i thriller psicologici, a chi non disdegna velocità e pathos e a chi ama lasciarsi sedurre e sorprendere dalla storia anche se qualche volta potrebbe risultare poco verosimile.

 

 

Opera recensita: “Il mio cuore cattivo” di Wulf Dorn

Editore: Corbaccio, 2014

Genere: thriller psicologico

Ambientazione: Germania

Pagine: 352

Prezzo: 14,90 €

Consigliato: sì.

 

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