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mercoledì 14 marzo 2018

RECENSIONE: JEFFERY DEAVER - LA CONSULENTE


Sinossi:

Ambientato in una New York torbida e scintillante, il nuovo libro di Jeffery Deaver è un thriller pieno di personaggi e situazioni inedite, di tensione

e di atmosfera.

La giovane Taylor Lockwood divide le sue giornate tra il lavoro di praticante in un prestigioso studio legale di New York e le serate come pianista jazz

nei locali più pittoreschi della città. Ma la sua vita cambia all’improvviso quando uno degli avvocati dello studio, l’intrigante Mitchell Reece, le affida

un compito a dir poco delicato: scoprire chi ha rubato il prezioso documento che potrebbe distruggergli la carriera e mandare a rotoli un affare milionario.

Sedotta dal fascino dell’imperscrutabile Reece, Taylor accetta l’incarico. Ma più scava nei segreti della Hubbard, White & Willis, più la posta in gioco

si fa alta: perché qualcuno è disposto a tutto pur di veder realizzati i propri sinistri piani, e la sete di verità che sprona Taylor a proseguire nelle

indagini rischia ogni ora di più di esserle fatale. In una New York torbida e scintillante, tra i jazz club pieni di fumo e gli asettici palazzi in cui

si gioca la spietata partita del potere, il grande Deaver dà vita a un thriller pieno di personaggi e situazioni inedite, di tensione e di atmosfera.

 

Commento:

Jeffery Deaver è un ex avvocato e in questo thriller ci racconta il mondo da cui proviene e che, quindi, conosce bene. E’ proprio in un prestigioso studio legale newyorkese, infatti, che si snoda l’intrigo tra gli intrighi: in un ambiente ostile e competitivo ancor più funestato da smottamenti interni che mettono capi e soci l’un contro l’altro armato, una cambiale milionaria viene trafugata dallo studio di uno degli associati. Costui decide di non coinvolgere la polizia o i vertici dello studio e di cominciare a cercare il vitale documento coinvolgendo una praticante, Taylor Lockwood. I due lavorano bene insieme, sono affiatati e sboccia anche una passione, ma il ladro è sfuggente e ben organizzato e sembra più difficile da stanare di quanto avessero previsto: i rischi, infatti, sono ben più alti di quanto entrambi credessero. Fra intrighi e complotti questo thriller ci porta nelle stanze segrete in cui si decidono i processi, si stipulano accordi, si smuovono capitali.

Tuttavia… a mio modesto parere questo non è uno dei migliori thriller di Deaver, nonostante sia scritto bene e sia al di sopra degli standard del genere. E’ risaputo che adoro quest’autore, ma fra i tanti che ho letto questo è il suo thriller che finora ho apprezzato meno. Non perché sia – come in effetti è – molto tecnico e freddo; non perché non sia interessante… non mi ha soddisfatta per una ragione che non saprei spiegare. Forse ha influito la scelta della protagonista che non ha nessun’abilità particolare e non si capisce perché la “missione” venga affidata a lei se non perché nello studio ha la reputazione di “una che ha le palle”… Anche la scelta del colpevole, poi, mi ha lasciata perplessa e forse mi è sembrata scontata… Non so, non mi ha convinta e me ne dispiaccio! Tuttavia, sempre di Deaver si tratta, quindi non è assolutamente un brutto libro, anzi, ha dei profili di interesse e tutto sommato è ben congegnato… però, viste le premesse,  mi aspettavo di più.

 

Opera recensita: “La consulente” di Jeffery Deaver

Editore: Rizzoli, 2012

Genere: legal thriller

Ambientazione: New York

Pagine: 466

Prezzo: 19,50 €

Consigliato: sì

Voto personale: 7,5.

 

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